Sotto la volta più antica di Lerici, che anticamente sovrastava la porta di accesso dal mare, come un ragno tiro fili trasparenti dal cielo alla terra, da Nord a Sud, da Est a Ovest.
Filare deriva da Filìa, parola evocativa di amore, amicizia, simpatia, relazione, in antitesi a Fobìa. Ma anche filo, filare, filiare, figlia. Il filo e il filare sono simboli profondi dell’esistenza e della sua narrazione. Due dee vegliano su questo procedimento: Atena, che presiede alle arti della filatura e della tessitura e Afrodite che con l’amore armonizza il mondo, fissa lega e mette insieme.
Il ragno, inoltre, trasforma in se stesso e poi in filo quello che egli stesso assorbe, due fenomeni di scambio tra l’interno e l’esterno, tra il contenente e il contenuto.